Con un annuncio del 21 Agosto 2008, Google comunica che su Adwords il punteggio di qualità sarà calcolato in modo differente e che non esisteranno più le parole chiave non attive per la ricerca.Praticamente quello che accadrà è che anche le keywords che prima risultavano non attive per la ricerca avranno delle chance di apparire ugualmente sulle Reti Google a seconda della combinazione inserita dall’utente. Questo anche perchè il punteggio di qualità o quality score ora sarà collegato alla query fatta dall’utente e non solamente alla singola keyword inserita dall’inserzionista.
Precedentemente succedeva che le parole chiave con uno scarso punteggio di qualità, che presentavano in primis o un offerta bassa oppure un CTR ridotto venivano “scartate” dalla campagna Adwords e marcate come non attive per la rete di ricerca. Ora questo non accadrà più, ma è un vantaggio?
Prima per valutare una campagna, sapevamo che le parole chiave non attive indicavano una pecca della campagna in qualche sua componente: offerta, coerenza, coerenza con gli annunci, presenza della key nell’annuncio, presenza della key nella pagina di destinazione, qualità della pagina di destinazione. Ora abbiamo come unico parametro di riferimento le impression giornaliere erogate.
Se le impression giornaliere e di conseguenza i clicks, confrontati con la posizione media, sono ridotte allora possiamo dedurre che Google in qualche modo non digerisce bene la nostra campagna Adwords e provvederemo a migliorarne la qualità.
Mano a mano che il tempo passa dovremo sempre più lavorare su parole chiave specifiche e sfruttare la long tail per targettizzare al meglio la campagna e sempre meno parole chiave a corrispondenza generica 😉 Scenario che spesso anticipo durante i miei corsi !